Digital Manufacturing: di che cosa parliamo

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Di cosa parliamo quando parliamo di Digital Manufacturing?
Oggigiorno, in un contesto mondiale sempre più competitivo, le aziende di tutti i settori si trovano a confrontarsi su un terreno sfidante e in continua evoluzione. Per questa ragione, e senza troppi giri di parole, è ormai indispensabile che le realtà aziendali si decidano a spingere l’acceleratore su innovazione e cambiamento. È infatti risaputo quanto sia cambiato, nel giro di tre anni, lo scenario in cui le imprese si trovano a giocare la loro partita: la pandemia ha rivoluzionato processi e modelli di business, trasformando per sempre un panorama “vecchio stampo” in un mondo nuovo, in cui la digitalizzazione è ormai protagonista indiscussa.

Talvolta però si crede ancora che la parola “digitale” interessi solo aziende del terzo settore, realtà che hanno a che fare con servizi o comunicazioni oppure con un bacino d’utenza new generation. Niente di più sbagliato: oggi il digitale si rivolge come mai prima al settore manufatturiero, chiamando quindi a sé le cosiddette “fabbriche” tradizionali ossia qualsiasi comparto industriale convenientemente attrezzato per una determinata produzione.

Digital Manufacturing: un binomio vincente

Ebbene sì, produzione e tecnologia unite in un binomio vincente che si alimenta grazie alle nuove scoperte in ambito di Intelligenza Artificiale (AI) e passaggio dei processi tradizionali (spesso svolti ancora su carta) da un ambiente analogico a uno cyber-fisico. Si tratta quindi di un’evoluzione della fabbrica a tutti gli effetti grazie all’implementazione di una rete interconnessa di macchine, meccanismi di comunicazione e potenza di calcolo che permettono di snellire e ottimizzare il modo di “produrre” qualsiasi merce: il “lavoro” manu facto diventa allora un’esperienza integrata e trainata dall’automazione intelligente.

Nello specifico, le leve che a oggi abilitano le fabbriche intelligente sono:
Connettività
• Automazione intelligente
• Gestione e analisi dei dati su scala Cloud

Grazie a questi tre fattori, si realizza una incredibile convergenza IT-OT che supporta in tutto e per tutto la continuità digitale end-to-end dalla progettazione al termine ultimo delle operazioni in essere. La supply chain diventa così intelligente e migliora su larga scala l’intera esperienza lavorativa, non solo quella produttiva: la digital manufacturing non guarda infatti solo all’automazione dei singoli step ma anche al modus operandi degli attori coinvolti nell’intero processo aziendale.

E i vantaggi?
La trasformazione digitale talvolta può spaventare e nonostante il settore manifatturiero sia oggi estremamente ricettivo nei confronti delle nuove tecnologie, in Italia ancora troppe PMI industriali faticano a intraprendere un vero e proprio percorso di innovazione.
Restano infatti fedeli a meccanismi decennali che hanno sempre funzionato e “perché non dovrebbero più funzionare?”. La risposta a questa domanda è che la trasformazione non agisce con il solo obiettivo di sostituire il vecchio con il nuovo (e la quindi plausibile paura di “non conoscere cosa questo nuovo sia”) ma attiva, grazie alle nuove tecnologie, un miglioramento a 360° là dove già esiste un margine di miglioramento. Non va quindi mai a distruggere ma a efficientare. E con benefici tangibili e immediati: riduzione dei costi, l’aumento dell’efficienza energetica, velocità di esecuzione riduzione dei rischi, analisi ottimale dei dati, una produzione personalizzata e su misura, solo per citarne alcuni.

Cogliere questa opportunità, saperla sfruttare per reggere le sfide che il futuro presenta, è la chiave di uno sviluppo sostenibile e intelligente: grazie al Digital Manufacturing si può concretamente raggiungere un vantaggio competitivo senza precedenti, facilitando la “complessità” produttiva e rendendo agili, anzi esperienziali, processi che pesano sull’intera fabbrica.

Boring Hub per il Digital Manufacturing
Boring Hub ha accompagnato decine di PMI in un percorso personalizzato e consapevole di innovazione che ha permesso loro di evolversi senza tradire la propria identità produttiva: un upgrade tecnologico non invadente e mai come ora necessario.

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